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La mia filosofia

Per molto tempo, senza aver mai fatto una vera riflessione al riguardo, ho pensato: “sono una persona a cui piace creare cose belle, che ha buon gusto”, ma quando ho provato a capire più profondamente qual era il mio vero talento, quale la mia firma, si è aperto un mondo!
Per spiegarlo provo a partire da questa frase: “la bellezza è negli occhi di chi guarda”, è un modo spettacolare di descrivere una grande verità.

La bellezza della leggerezza

Se è vero che le sensazioni e le suggestioni che abbiamo quando osserviamo qualcosa, non sono altro che le nostre stesse interpretazioni di ciò che vediamo, non è altrettanto vero che esse manifestano i nostri desideri nella loro purezza, portando fuori il nostro mondo interiore senza nessun tipo di filtro o maschera?

Mi sembra naturale affermare che sì, il nostro osservare mostra di noi qualcosa di sinceramente vero.

Penso quindi sia molto importante non solo riuscire a vedere quanto bello c’è intorno a noi ma andare a cercarlo, come atto di volontà, per ricollegarsi ad una parte di noi semplice e lenta.

La volontà del creativo, trasformando e modellando gli elementi, può dare corpo a questa filosofia, evocando nel mondo materiale immagini di leggerezza.

Non la leggerezza fisica delle piume o quella più eterea delle nuvole, bensì quella che aiuta a non prendersi troppo sul serio, a percepire la concretezza della vita in un modo più leggero.

Queste “immagini di leggerezza” hanno a che fare con gli archetipi, dei Simboli che trasportano nelle nostre quotidianità la magia della distrazione e dello svago, del perdersi con lo sguardo attraverso viaggi ad occhi aperti.

L’arte come nido

Esprimo il concetto di leggerezza nelle forme che creo, la passione che ho per le forme sinuose e armoniche è come se mi permettesse di disegnare delle “giostre per gli occhi”, dei carnevali dentro caleidoscopi.

Quando penso a cosa creo con la mia arte, a quale sia la missione di LampaDani, nella mia mente arriva la parola “nido”.

Il nido è dove siamo comodi e al sicuro, dove ci prendiamo cura di noi, un luogo dove ci piace stare. Spero con le mie creazioni, oltre alle forme armoniose e i bei colori, possa contribuire a dare forma al vostro.

Un nido è semplice: piume, fili d’erba e rametti secchi che però, intrecciati da un becco sapiente e premuroso, creano una struttura solida e calda.

Anche in questo caso c’è un creativo e una manciata di elementi; del creativo vi ho già parlato abbastanza, è quindi giunto il momento di parlare del processo di creazione.

Il processo di creazione, si ispira a madre natura e passa attraverso l’utilizzo dei 5 elementi: Metallo, Fuoco, Legno, Acqua e Aria.

Metallo

Il Metallo che utilizzo è acciaio a bassissimo tenore di carbonio, chiamato “ferro dolce” o “ferro cotto”. È un materiale estremamente comune e utilizzato principalmente per legare altro ferro; l’utilizzo che ne faccio è decisamente diverso da quello per il quale nasce! Le sue applicazioni sono infinite, basta pensare che già dal 1200 a.C. l’uomo lo utilizza.

Lavorando il metallo, dono ad esso le forme che desidero, ed è proprio in questa primissima fase che si definisce “l’intenzione” che sarà l’anima dell’oggetto, la firma del creativo.

Fuoco

Il Fuoco è il prossimo elemento, esso mi permette, attraverso la fusione generata dalla saldatura ad elettrodo, di creare un unico corpo, di saldare e unire i dettagli che formano l’insieme e, in alcuni casi, di modellarne le forme.

Legno

A seguire il Legno, sotto forma di carta di gelso. La carta che utilizziamo è una carta realizzata con la corteccia dell’albero dal quale prende il nome. Le foglie dell’albero di gelso erano il nutrimento dei bachi da seta seta (anche in Italia, fino alla fine degli anni ’40) ed è proprio per questo motivo che la carta viene anche chiamata “di seta”.

Applico la carta sulle strutture che ho creato e verniciato (con vernici antiruggine), in seguito ritaglio ed infine solidifico la carta con una miscela di resine.

Acqua

L’Acqua è il componente principale delle resine che utilizzo; esse impregnano la carta, la rendono liscia, lucida e decisamente più consistente.

Dopo che la carta si è impregnata della miscela di resine e quest’ultime sono completamente asciutte, la superficie diventa lavabile con una spugna o un panno inumidito.

Aria

L’Aria, quella necessaria nella fase dell’asciugatura delle resine, ma anche quell’aria che si riempirà di magia, infusa da ogni componente creato attraverso il processo di creazione.

È così che si e conclude il viaggio attraverso i 5 elementi della realizzazione di una LampaDani.

Il laboratorio

È nel mio laboratorio che posso fare tutto questo, è un luogo nel quale mi muovo con la naturalezza di un gatto, insinuandomi in ogni anfratto, tra un pacco pronto per la partenza ed un altro ancora da chiudere, tra fiori in attesa di sbocciare e farfalle pronte a librarsi in aria.

Nel mio luogo di lavoro percepisco il calore e l’accoglienza aleggiare sopra ad un morbido caos e un disordine ordinato, situazione quest’ultima che in molti conoscono fin troppo bene.

È la mia cameretta di ragazzino, è il mio ring, è la mia prima cotta, la mia palestra, il mio sudore, la mia fatica… ma anche il mio più grande orgoglio!